Vespera: Intervista all’agronomo Cosimo Antonazzo
Abbiamo intervistato l’agronomo Cosimo Antonazzo, con il quale Vespera Energy collabora in maniera continuativa nell’ambito dei suoi progetti per l’agrivoltaico. Ecco le sue parole!
Parlaci di te: chi è Cosimo Antonazzo?
Sono Cosimo Antonazzo, agronomo responsabile tecnico della O.P. Giuliano s.r.l. e consulente tecnico per l’azienda di agrofarmaci Biogard. Il mio lavoro nello specifico consiste nella consulenza di campo per quanto concerne la difesa e nutrizione delle piante che nello specifico sono uva da tavola e da vino, agrumi, drupacee (pesco, albicocco, nettarino, olivo). Mi occupo nello specifico della difesa e nutrizione delle piante, sono un tecnico di campo.
Come si svolge la tua collaborazione con Vespera Energy?
Con Vespera Energy mi occupo della valutazione di fattibilità su un terreno agrario di una determinata coltivazione agricola che poi dovrà convivere con l’impianto fotovoltaico. Se il progetto va in porto, la coltivazione agraria in questione sarà supervisionata, dal punto di vista della difesa e nutrizione, da me.
L’ agrivoltaico è per te una valida soluzione per far convivere la produzione agricola con quella energetica? Come sei arrivato a questa conclusione? Pensi che sia la nuova frontiera dell’agricoltura sostenibile?
Sì, vedo l’agrivoltaico e l’energia come una soluzione praticabile, in quanto può giovare a entrambi: profitto e ambiente. In questo caso, possiamo ottenere prodotti agricoli ed energia allo stesso tempo, il che è un grande risultato per entrambe le parti.
È necessario un cambio di mentalità da parte degli agricoltori e delle aziende agricole nei confronti dell’agrivoltaico?
Sì, c’è bisogno di un cambio radicale di mentalità da parte degli agricoltori perché ormai in tutti gli ambiti al livello nazionale se non addirittura internazionale si parla di agricoltura sostenibile, rispetto e tutela dell’ambiente, salvaguardia degli esseri viventi.
Come l’agrivoltaico impatta sull’utilizzo dell’acqua?
La gestione delle condizioni ambientali (luce, acqua, venti) favorisce un miglior utilizzo da parte delle piante dell’acqua utile perché viene rallentata l’evaporazione dell’acqua stessa. I pannelli fotovoltaici, posti sulle piante, favoriscono la luce diffusa piuttosto che quella diretta, inoltre riducono l’impatto diretto dei venti e tutto questo si traduce in un risparmio idrico del 20%. Addirittura, impiegando un sistema di canalizzazione delle acque piovane si potrebbe raccogliere ed utilizzare per scopi aziendali un ulteriore 5% di acqua proveniente dalle piogge.
Qual è, secondo te, la scala prioritaria dell’agrivoltaico?
In ordine decrescente: Agricoltura – Biodiversità – Energia.
Quale impatto credi che questa nuova tecnologia possa avere sul mercato?
Sul mercato si apriranno nuovi scenari dove chi adotterà l’agrofotovoltaico avrà un ulteriore feedback positivo; quindi, il prodotto agricolo sarà più sostenibile e di conseguenza avrà un più facile ed appetibile accesso ai mercati internazionali ad opera dei canali GDO e non solo.